Scritto da Chiara Silvestrini
La cucina marchigiana è nota per l’immensa quantità di piatti tipici e c’è un periodo dell’anno in cui, secondo noi, le Marche danno il meglio di sé: Carnevale!
I dolci di Carnevale marchigiani cambiano nome e si trasformano leggermente di paese in paese, ma la prelibatezza di questi piatti resta invariata!
Scopriamone alcuni.
La cicerchiata
Del famoso legume prende solo il nome, a causa della somiglianza. In realtà, la cicerchiata è un dolce golosissimo composto da tante palline fritte o al forno, mescolate con miele bollente, mandorle tritate e abbrustolite, pinoli o noccioline. Una volta amalgamate al miele, queste palline possono essere disposte in diverse forme, solitamente a ciambella, ma anche a filoncino. Particolarmente diffusa nell’anconetano e dal caratteristico colore dorato, una variante è la versione al cioccolato presente in altre aree delle Marche. Va servita fredda tagliata a fette o staccandone dei pezzi per lasciare intatte le palline di pasta.
Le castagnole
Il dolce più rappresentativo del Carnevale nelle Marche.
A inizio secolo, durante i veglioni di paese per il Carnevale, era usanza che ogni famiglia portasse delle castagnole da scambiare con i compaesani a mezzanotte, insieme agli auguri.
Le castagnole assumono forme diverse sul territorio: nel pesarese hanno forma allungata, nell’ascolano tondeggiante e più piccola. Sulla decorazione ci si può sbizzarrire: cosparse di zucchero o di miele oppure Alchermes. A volte vengono farcite con crema pasticcera. In ogni caso, una tira l’altra.
Le Sfrappe o Frappe
L’origine delle sfrappe probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolcetti a base di uova e farina che venivano fritti nel grasso del maiale e preparati dalle donne romane per festeggiare i Saturnali (l’odierno Carnevale). Essendo semplice e poco costoso da preparare, poteva essere prodotto in grandi quantità da servire alla folla scesa in strada per festeggiare.
È un dolce sottile modellato a forma di fiocchi o strisce e poi fritto. Li potete riconoscere senza dubbi dalla presenza di “bolle” come conseguenza della frittura. Di solito si servono cosparse di zucchero, miele o Alchermes.
Le ciambelline fritte di patate
Sono ciambelle fritte a base di patate.
Un altro dolce dalle origini antiche seppur non esclusivamente marchigiane: durante la dominazione austriaca del 1700 a Napoli arrivarono i Krapfen, i noti bomboloni di origine germanica. Nel corso del secolo successivo la ricetta venne modificata aggiungendo all’impasto le patate lesse e la morbidissima nuova versione si diffuse in tutta Italia. Ovviamente le Marche non le abbandonarono più.
Gli arancini, i limoncini o le fichette
Gli arancini sono un ultimo dolce tipico marchigiano a cui non si può rinunciare nel periodo di Carnevale. Si tratta di una sfoglia di pasta lievitata non troppo sottile, condita con scorza di limone o arancio e zucchero poi arrotolata e fritta.
La maggior parte di questi dolci richiedono esperienza, una preparazione abbastanza lunga e soprattutto tempo per la frittura.
Cercando le ricette nel web potete provare a festeggiare il Carnevale alla marchigiana a casa vostra.
Altrimenti, vi aspettiamo l’anno prossimo… venite affamati e senza sensi di colpa!