Umbria: una vicina di casa da scoprire

Una giornata potrebbe non bastare per visitare le tante bellezze della vicina Umbria , seguendo le tracce del più grande Santo della cristianità, Francesco da Assisi. Si esce da Sassoferrato in direzione Scheggia percorrendo una strada panoramica particolarmente consigliata nelle belle giornate , arrivati a Scheggia si sale verso Gubbio raggiungendo la Madonna della Cima (Bottaccione).Circa a metà della discesa, si può deviare per raggiungere la Chiesa di Sant’Ubaldo, arrivo della celebre ” Corsa dei Ceri” (le statue dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio vengono condotte su baldacchini verticali, DI CORSA E IN SALITA dagli Eugubini, il 15 Maggio di ogni anno) che merita senz’altro una visita.Gubbio , città famosa per il Lupo di San Francesco e per la “ Fontana dei Matti” , dove facendo 3 giri si ottiene la speciale “Patente” (ma non vi fate vedere dagli Eugubini…) e per il Don Matteo della omonima serie televisiva. 

Da Gubbio si prosegue per  Assisi, città di San Francesco e di Santa Chiara, da visitare per la grande storia e per le bellezze architettoniche.Partendo da Assisi, proseguendo in direzione Spello Vi consigliamo una visita alla splendida chiesa di Santa Maria degli Angeli.Spello e quindi Foligno meritano una visita approfondita.Da Foligno, si può tornare al Raffaello Residence percorrendo la SS 5 Flaminia in direzione Nocera Umbra e quindi Gualdo Tadino.

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Uscire da Sassoferrato in direzione Genga, proseguire attraverso la Gola di Frasassi e San Vittore fino a Camponocecchio, proseguire per Cerreto d’Esi, Matelica, fino a Castelraimondo. Dopo Castelraimondo, comincia l’ascesa verso Camerino, città che merita una visita specifica. 

Da Camerino, scendere verso Muccia imboccando la SS 77 e, al bivio di La Maddalena, girare a destra in direzione Visso (patria del salame più morbido del mondo, il ciauscolo), sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Da Visso sono possibili due valide alternative di percorso, eventualmente da fare l’una all’andata, l’altra al ritorno: 
1 – Proseguire lungo la SS 209, girare verso Preci / Norcia e raggiungere la città di San Benedetto ( pausa gastronomica d’obbligo, avete presente la parola “norcino”?) 
Successivamente salire verso Castelluccio di Norcia, ammirando i meravigliosi altipiani (Piano Grande e Pian Perduto) ai due lati del paesino, dedicati alla coltivazione della celebre ” lenticchia di Castelluccio” 
2- Raggiungere Castelluccio attraverso Castelsantangelo sul Nera 

Da Castelluccio, ai piedi del Monte Vettore, cima più alta dei Sibillini, ammirando il brullo versante Sud del Monte, si raggiunge Forca di Presta, passo dal quale si possono ammirare i due versanti del Vettore, settentrionale e meridional, così diversi fra di loro: roccioso e a strapiombo il primo, brullo ed erboso il secondo. 

Forca di Presta è l’ideale per un’escursione a piedi al Lago di Pilato, posto sul Monte Vettore, uno dei pochi esempi di lago glaciale appenninico.
Proseguendo oltre Forca di Presta si raggiunge Arquata del Tronto, borgo da visitare, e continuando sulla SS3 Salaria (da qui passava il sale proveniente da San Benedetto del Tronto destinato a Roma) si raggiunge Ascoli Picenoche – seppure meno nota di Urbino – costituisce la vera perla architettonica marchigiana.

Per il ritorno vi consigliano l’autostrada Adriatica con uscita ad Ancona Nord e quindi la super strada in direzione Sassoferrato.

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Direzione Frontone (il Castello merita una visita, se ci arrivate all’ora di pranzo Vi consigliamo di non perdervi un menù tipico locale al ristorante “La Rocca del Castello”). 
 

Proseguire in direzione Cagli e poi verso Acqualagna, la capitale del tartufo. 

 

Questa cittadina di 4500 abitanti,si è conquistata questo titolo per via della secolare tradizione di ricerca e commercializzazione di questo frutto della terra. Grazie al clima e al tipo di terreno della zona, nel territorio di Acqualagna si possono gustare ottimi tartufi tutto l’anno, di varie specie a seconda della stagione. Proprio per l’ampia disponibilità di scelta, Acqualagna accoglie 3 Fiere del Tartufo, di cui la più importante è la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco. Se venite a trascorrere un weekend nelle Marche, una tappa ghiotta potrebbe essere proprio Acqualagna. 

 

Da qui proseguiamo per Fossombrone. 

Le origini del centro storico si perdono all’inizio dell’anno Mille e, passeggiando tra i due loggiati del corso, si raggiunge la meravigliosa chiesa di San Filippo. La facciata è incompiuta ma è al suo interno che lo stile Barocco stupisce ogni visitatore. Lungo tutta la navata fino all’altare si resta incantati dalle decorazioni in oro che spiccano sul bianco del marmo e del gesso che fanno da cornice alle sculture e alle tele davvero pregevoli. 

Appena fuori paese, sopra il fiume Metauro, si erge maestoso il Ponte della Concordia, detto l’occhio di Fossombrone. Nelle belle giornate il suo arco a tutto sesto si specchia nell’acqua creando un particolare effetto ottico che è possibile ammirare dalle rive del fiume. Da qui si può partire in canoa o in kayak in avventurose escursioni verso le Marmitte dei Giganti, il canyon delle Marche alto fino a 30 metri. 

Il paese custodisce altri gioielli: 

  • per chi ama la pittura la Casa Museo Quadreria Cesarini, una lussuosa abitazione di inizio ‘900 in cui sono esposti numerosi quadri dell’epoca; 
  • la Corte Alta, antico palazzo rinascimentale voluto da Federico da Montefeltro e realizzato dall’architetto Francesco di Giorgio Martini, con i suoi portali rinascimentali, il cortile interno sopraelevato, il ninfeo e la sala del trono, nonché la  loggia che offre la vista sulla città e sulla Valle del Metauro; 
  • l’area archeologica dell’antica città romana Forum Sempronii, fondata nel II secolo a.C. dove sono ancora visibili tratti della strada consolare Flaminia, le terme ed alcuni edifici privati. 

 

Infine vi consigliamo di assaggiare i famosi passatelli, piatto tradizionale marchigiano ma che in queste zone viene cucinato anche con il tartufo, accompagnato da un buon bicchiere di Bianchello del Metauro. 

 

E’ ora di proseguire in direzione Urbino. 

La città di Raffaello merita una visita e una sosta specifica. 

Da Urbino proseguire in direzione Montecalvo in Foglia, raggiungendo poi Mercatale e percorrendo a ritroso fino a Pietrarubbia. Da qui, salire fino a Montecopiolo e raggiungere San Leo, la Rocca di Cagliostro. 

Proseguire poi per San Marino, entrando nella Antica Repubblica attraverso Pietramaura e il valico doganale di Acquaviva. Dopo aver raggiunto il Monte Titano, si può scendere a Rimini e, attraverso la A 14, ritornare al residence uscendo al casello di Marotta – Mondolfo e la ss Cesanense. 

 

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In viaggio verso la costa Adriatica alla scoperta dei gioielli della Riviera del Conero: Numana e Sirolo

Uscire da Sassoferrato in direzione Genga / Grotte di Frasassi e attraversare la natura incontaminata del Parco Regionale della Gola Rossa. Proseguire per Serra San Quirico come da indicazione nell’itinerario 1 del viaggio nelle Marche, prendeno però l’uscita autostradale del casello di Osimo – Ancona sud. Seguire le indicazioni per Sirolo e Numana.
Partendo dal nostro residence a Sassoferrato, in poco più di un’ora potete raggiungere il mare azzurro della Riviera del Conero.

RIVIERA DEL CONERO

Per chi ama il mare e trascorrere piacevoli momenti di relax in spiaggia oppure immersi nel verde della natura, meta imperdibile delle Marche è sicuramente la splendida Riviera del Conero.
Un litorale unico, un continuo alternarsi di spiagge dalla sabbia bianchissima e ripide pareti rocciose che precipitano in un mare azzurrissimo, pulito e balneabile.
Tipiche località balneari della Riviera sono Numana, sulla parte meridionale del Conero e Sirolo, alta sul mare.
Scavalcando invece il Monte Conero, in direzione di Ancona troviamo Portonovo, bellissima località turistica con spiaggia di ghiaia e sassi immersa nel verde e completamente attrezzata con stabilimenti balneari e numerosi ristoranti di pesce con terrazza e vista sul mare.

SIROLO

Sirolo è uno splendido paesino medievale collocato sulle immediate pendici del Monte Conero, fra il verde del monte e il blu del mare. Deniminato balcone dell’Adriatico, vanitosa delle sue spiaggie, delle sue baie, dei suoi scogli ed insenature, Sirolo è immersa nel Parco del Conero quasi ne fosse il cuore. La piazzetta, fulcro mondano ed elegante, è il punto di ritrovo per l’aperitivo serale in un panoramico salotto sul mare. 

Da non perdere a Sirolo:
Simbolo di Sirolo è senza dubbio la spiaggia delle Due Sorelle, eletta una delle dieci spiagge più belle, suggestive e incontaminate d’Italia, così denominata per la presenza dei due scogli gemelli che emergono dal mare.Di colore bianchissimo, è composta da ghiaia sassi e scogli.
Ci si arriva solo via mare e con corse giornaliere dei traghetti dal porto di Numana. (20 euro) Anche un difficoltoso e impegnativo sentiero del monte conduce alla spiaggia.
Per assaporare la buona cucina marinara delle Marche vi consigliamo di fare una tappa in uno di questi due ristoranti di Sirolo.
Dove mangiare a Sirolo:
Situato all’interno del Parco Regionale del Conero e immerso nel verde della macchia mediterranea, il Ristorante da Silvio non è solo un luogo dove poter mangiare del buon pesce, ma è anche un posto dove poter ammirare un panorama unico nel suo genere. La cucina è ben curata, il pesce è sempre fresco di giornata, due barche che ogni mattina salpano dal porto di Ancona riforniscono il Ristornate quotidianamente.
Al centro di Sirolo invece trovate il Ristorante della Rosa che unisce la gestione famigliare e la tradizione alla cucina genuina basata sulla qualità delle materie prime come il fritto in olio extra vergine d’oliva e la freschezza del pesce nostramo nonché la pizza cotta in forno a legna condita con un ottima mozzarella di bufala campana.
Il tutto accompagnato ad un’ampia lista dei vini marchigiani, regionali ed anche esteri.

 

NUMANA

Il Comune di Numana è diviso in due parti: Numana bassa, ossia la zona costiera con porto e stabilimenti balneari, ricca di divertimenti e luogo di svago; dal porto partono le barche che consentono il raggiungimento delle spiagge più incantevoli del Conero. Numana alta invece custodisce il centro storico del Paese, circondata da Chiese, negozi e municipio, con abitazioni in calcare bianche.
Numana si classifica tra le più belle stazioni balneari marchigiane, pertanto la sua economia si basa principalmente sul turismo balneare; il suo boom turistico risale agli anni ’70 quando furono edificati alberghi e nacquero campeggi per accogliere nel periodo estivo molteplici turisti. 

Da vedere a Numana:
“La Costarella”: na strada scalinata un tempo abitata dai pescatori, addobbata con piante fiorite per la maggior parte dell’anno.

Terminata la visita di Sirolo e di Numana, nel periodo estivo è d’obbligo un tuffo nel mare azzurro della Riviera del Conero. Dopodiché, prima di dirigervi verso il residence, vi suggeriamo di fare una sosta in qualche cantina della zona per degustare un altro pregiato vino delle Marche: il Rosso Conero.
Da visitare nella Riviera del Conero:
Azienda Agricola Conte Leopardi Dittajuti, 45 ettari a vigneto di proprietà dell’azienda, situati ai piedi del Monte Conero e ad un passo dal Mar Adriatico.
Silvano Strologo, 11 ettari di proprietà, esposti a sud adiacenti al Monte Conero ad un’altitudine di 250 m slm e 4 ettari in affitto (sulle pendici del Monte Conero).
Per il ritorno ripercorrete la strada dell’andata. Vi aspettiamo in hotel per consigliarvi un altro dei nostri itinerari e farvi trascorrere una lieta nottata nelle nostre camere.

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Parco Regionale Gola della Rossa, Grotte di Frasassi , Fabriano città della carta

Uscire da Sassoferrato in direzione nordest verso Frazione Osteria di Colleponi, dopo circa 8 km raggiungerete il Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, cuore verde della Regione Marche.

PARCO REGIONALE DELLA GOLLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI

Nato nel settembre 1997, con i suoi 10.026 ettari, è la più grande area protetta regionale e comprende il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi. Un viaggio all’interno del Parco significa intraprendere un ” viaggio nel cuore delle Marche”, alla scoperta dei ricchezze storico-artistiche, celate da paesaggi ricchi di fascino ed armonia, immerse in una natura integra e rigogliosa.
A parte le meravigliose Grotte di Frasassi, la zona del Parco è un gioiello di biodiversità con 105 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi, 29 tra rettili e anfibi e oltre 1250 specie vegetali. La fauna che abita il Parco della Gola della Rossa e di Frasassi evidenzia delle specie di notevole valore naturalistico per le Marche. Tra gli uccelli si contano ben 105 specie nidificanti delle 124 presenti in Provincia di Ancona. L’ Aquila reale rappresenta il vertice della catena alimentare costituita da mammiferi, uccelli, anfibi e crostacei.
Riguardo alla flora, nei settori calcarei del piano collinare sono diffusi boschi di carpino nero, su quelli marnoso-arenacei boschi di roverella talvolta con cerro. Nel piano montano si sviluppano boschi di faggio. Sui versanti più caldi delle gole rupestri, la vegetazione è tipicamente mediterranea con leccio, robbia selvatica, terebinto, fillirea, corbezzolo, asparago e stracciabraghe.

Una volta visitato il Parco, non potete perdere le Grotte di Frasassi

GROTTE DI FRASASSI

Situate nel comune di Genga, le Grotte di Frasassi rappresentano uno spettacolo naturale unico ed una meta obbligata per quanti visitano le Marche. Scoperte nel 1971 dal gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona, sono state aperte al pubblico nel 1974. Questo affascinante mondo sotterraneo è popolato di singolari forme che prendono i nomi di stalattiti, stalagmiti e cortine lamellari. Si possono inoltre ammirare dei piccoli laghi e arabeschi di cristallo e calcite all’interno delle sale Abisso Ancona, Sala dei Duecento, il Piccolo Canyon, Sala delle Candeline, Sala Bianca, Sala dell’Orsa, Sala dell’Infinito. La temperatura interna delle Grotte è di 14°C ed è costante tutto l’anno. 

Il suo itinerario turistico attrezzato e facilmente accessibile, ha durata di circa 70 minuti, per un’estensione di 1,5 km. I visitatori, accompagnati da guide professionali, provano l’emozione di un mondo rovesciato, nascosto e bellissimo, fatto di ambienti suggestivi e ricchi di straordinarie concrezioni, dove il silenzio è rotto solo dallo stillicidio delle gocce d’acqua che rende il complesso vivo ed in continua evoluzione. Le grotte sono aperte al pubblico tutto l’anno.

A questo punto è arrivata l’ora di pranzo…
Dove mangiare vicino Genga:
Per il pasto delle 13:00 vi consigliamo di fermarmi al ristorante Da Maria. Ristorante rustico panoramico, a conduzione familiare, situato in un’ala di un vecchio monastero, nel piccolo e affascinante paese di Pierosara. A due passi dalla Grotte di Frasassi, con il panorama incantevole della Gola della Rossa, della Gola di Frasassi e dell’alta Valle dell’Esino, dove potrete gustare prelibati piatti. Le specialità della cucina casalinga, oltre alla pasta fatta esclusivamente in casa a mano, sono: il tartufo fresco, i funghi, gamberi di fiume, la carne cotta alla brace, la fiorentina razza marchigiana, il cinghiale alla cacciatora, lo stinco di maiale.

Uscire da Pierosara in direzione sud: in meno di mezz’ora si raggiunge Fabriano.

FABRIANO

La città di Fabriano vanta antichissime origini: in virtù della propria posizione geografica svolse un ruolo fondamentale nell’evoluzione culturale e storica del territorio appenninico. Anello di congiunzione nei rapporti tra Marche ed Umbria, Fabriano conserva ancora intatto il suo aspetto medievale, modellato intorno alla Piazza del Comune e documentato dai dipinti due-trecenteschi che si trovano nella Pinacoteca civica.
Fabriano è famosa nel mondo per la produzione cartiera fin dal XIII secolo. Fabriano fu una delle più antiche città italiane produttrici di carta: i fabrianesi inventarono la pila idraulica a magli, la filigrana e la collatura con gelatina animale. Grazie a queste innovazioni l’industria ebbe grande sviluppo nei secoli XIV e XV, quando si contavano almeno 40 botteghe. Nella seconda metà del 1300 le industrie locali producevano un milione di fogli l’anno.
Da vedere a Fabriano: Museo della Carta e della Filigrana
Il nome di Fabriano è noto in tutte le Marche e in Italia oltre che per l’arte cartaria anche per il suo straordinario salume: il salame di Fabriano. Tipico salame coi lardelli marchigiano, da sempre sulle tavole dei buongustai oggi in fase di rilancio grazie al Consorzio di Produzione e Tutela da poco costituito, entrato a far parte anche dei Presidi Sloow Food.

Prima di ritornare a Sassoferrato vi consigliamo due ristoranti dove fermarvi a cena.
Dove mangiare a Fabriano:
Se amate un mabiente elegante e raffinato consigliamo di fermarvi al ristorante Marchese del Grillo, in località Rocchetta bassa. Ricavato dalle vecchie cantine della Villa, è diventato punto di riferimento della zona per gli appasionati e amanti del buon bere e del buon mangiare. La cucina, di tipo territoriale, include anche interessanti rivisitazioni di piatti storici e sperimentazioni innovative. I menù cambiano stagionalmente, con la reperibilità delle primizie e dei prodotti freschi.
Se invece preferite il verde della campagna, vi segnaliamo l’ Agriturismo “Il Biancospino”, in località Melano di Fabriano. La cucina offre ampia scelta nel menù, pizza inclusa, esaltando l’ottima qualità dei prodotti caserecci del territorio marchigiano con un tocco di sapiente creatività; i piatti sono abbinati ad una sapiente scelta di vini nostrani.

A questo punto è arrivato il momento di rientrare a Sassoferrato in hotel, dormire nelle confortevoli camere del bed and breakfast e ripartire, la mattina seguente, alla scoperta del 3° itinerarioin viaggio per le Marche, suggerito dall’ hotel.


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Photo credit: Fabrianoturismo