Uscire da Sassoferrato in direzione nordest verso Frazione Osteria di Colleponi, dopo circa 8 km raggiungerete il Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, cuore verde della Regione Marche.
PARCO REGIONALE DELLA GOLLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI
Nato nel settembre 1997, con i suoi 10.026 ettari, è la più grande area protetta regionale e comprende il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi. Un viaggio all’interno del Parco significa intraprendere un ” viaggio nel cuore delle Marche”, alla scoperta dei ricchezze storico-artistiche, celate da paesaggi ricchi di fascino ed armonia, immerse in una natura integra e rigogliosa.
A parte le meravigliose Grotte di Frasassi, la zona del Parco è un gioiello di biodiversità con 105 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi, 29 tra rettili e anfibi e oltre 1250 specie vegetali. La fauna che abita il Parco della Gola della Rossa e di Frasassi evidenzia delle specie di notevole valore naturalistico per le Marche. Tra gli uccelli si contano ben 105 specie nidificanti delle 124 presenti in Provincia di Ancona. L’ Aquila reale rappresenta il vertice della catena alimentare costituita da mammiferi, uccelli, anfibi e crostacei.
Riguardo alla flora, nei settori calcarei del piano collinare sono diffusi boschi di carpino nero, su quelli marnoso-arenacei boschi di roverella talvolta con cerro. Nel piano montano si sviluppano boschi di faggio. Sui versanti più caldi delle gole rupestri, la vegetazione è tipicamente mediterranea con leccio, robbia selvatica, terebinto, fillirea, corbezzolo, asparago e stracciabraghe.
Una volta visitato il Parco, non potete perdere le Grotte di Frasassi
GROTTE DI FRASASSI
Situate nel comune di Genga, le Grotte di Frasassi rappresentano uno spettacolo naturale unico ed una meta obbligata per quanti visitano le Marche. Scoperte nel 1971 dal gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona, sono state aperte al pubblico nel 1974. Questo affascinante mondo sotterraneo è popolato di singolari forme che prendono i nomi di stalattiti, stalagmiti e cortine lamellari. Si possono inoltre ammirare dei piccoli laghi e arabeschi di cristallo e calcite all’interno delle sale Abisso Ancona, Sala dei Duecento, il Piccolo Canyon, Sala delle Candeline, Sala Bianca, Sala dell’Orsa, Sala dell’Infinito. La temperatura interna delle Grotte è di 14°C ed è costante tutto l’anno.
Il suo itinerario turistico attrezzato e facilmente accessibile, ha durata di circa 70 minuti, per un’estensione di 1,5 km. I visitatori, accompagnati da guide professionali, provano l’emozione di un mondo rovesciato, nascosto e bellissimo, fatto di ambienti suggestivi e ricchi di straordinarie concrezioni, dove il silenzio è rotto solo dallo stillicidio delle gocce d’acqua che rende il complesso vivo ed in continua evoluzione. Le grotte sono aperte al pubblico tutto l’anno.
A questo punto è arrivata l’ora di pranzo…
Dove mangiare vicino Genga:
Per il pasto delle 13:00 vi consigliamo di fermarmi al ristorante Da Maria. Ristorante rustico panoramico, a conduzione familiare, situato in un’ala di un vecchio monastero, nel piccolo e affascinante paese di Pierosara. A due passi dalla Grotte di Frasassi, con il panorama incantevole della Gola della Rossa, della Gola di Frasassi e dell’alta Valle dell’Esino, dove potrete gustare prelibati piatti. Le specialità della cucina casalinga, oltre alla pasta fatta esclusivamente in casa a mano, sono: il tartufo fresco, i funghi, gamberi di fiume, la carne cotta alla brace, la fiorentina razza marchigiana, il cinghiale alla cacciatora, lo stinco di maiale.
Uscire da Pierosara in direzione sud: in meno di mezz’ora si raggiunge Fabriano.
FABRIANO
La città di Fabriano vanta antichissime origini: in virtù della propria posizione geografica svolse un ruolo fondamentale nell’evoluzione culturale e storica del territorio appenninico. Anello di congiunzione nei rapporti tra Marche ed Umbria, Fabriano conserva ancora intatto il suo aspetto medievale, modellato intorno alla Piazza del Comune e documentato dai dipinti due-trecenteschi che si trovano nella Pinacoteca civica.
Fabriano è famosa nel mondo per la produzione cartiera fin dal XIII secolo. Fabriano fu una delle più antiche città italiane produttrici di carta: i fabrianesi inventarono la pila idraulica a magli, la filigrana e la collatura con gelatina animale. Grazie a queste innovazioni l’industria ebbe grande sviluppo nei secoli XIV e XV, quando si contavano almeno 40 botteghe. Nella seconda metà del 1300 le industrie locali producevano un milione di fogli l’anno.
Da vedere a Fabriano: Museo della Carta e della Filigrana
Il nome di Fabriano è noto in tutte le Marche e in Italia oltre che per l’arte cartaria anche per il suo straordinario salume: il salame di Fabriano. Tipico salame coi lardelli marchigiano, da sempre sulle tavole dei buongustai oggi in fase di rilancio grazie al Consorzio di Produzione e Tutela da poco costituito, entrato a far parte anche dei Presidi Sloow Food.
Prima di ritornare a Sassoferrato vi consigliamo due ristoranti dove fermarvi a cena.
Dove mangiare a Fabriano:
Se amate un mabiente elegante e raffinato consigliamo di fermarvi al ristorante Marchese del Grillo, in località Rocchetta bassa. Ricavato dalle vecchie cantine della Villa, è diventato punto di riferimento della zona per gli appasionati e amanti del buon bere e del buon mangiare. La cucina, di tipo territoriale, include anche interessanti rivisitazioni di piatti storici e sperimentazioni innovative. I menù cambiano stagionalmente, con la reperibilità delle primizie e dei prodotti freschi.
Se invece preferite il verde della campagna, vi segnaliamo l’ Agriturismo “Il Biancospino”, in località Melano di Fabriano. La cucina offre ampia scelta nel menù, pizza inclusa, esaltando l’ottima qualità dei prodotti caserecci del territorio marchigiano con un tocco di sapiente creatività; i piatti sono abbinati ad una sapiente scelta di vini nostrani.
A questo punto è arrivato il momento di rientrare a Sassoferrato in hotel, dormire nelle confortevoli camere del bed and breakfast e ripartire, la mattina seguente, alla scoperta del 3° itinerarioin viaggio per le Marche, suggerito dall’ hotel.
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Photo credit: Fabrianoturismo